Roma, 30 settembre. “Istituiremo un tavolo tecnico e verificheremo la possibilità di procedere con un protocollo sperimentale legato alle giovanissime, per la gratuità della pillola contraccettiva che attualmente Aifa inserisce in fascia C. Chiederò quindi al consiglio regionale di inserire un apposito capitolo di bilancio per questo”, lo dice Alessio D’Amato, l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, all’ANSA.
Questa la risposta del Lazio al rinnovato dibattito sull’aborto. Pochi giorni fa il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, aveva annunciato la decisione di distribuire la Ru486 nei consultori.
Il Lazio, pioniere in questa direzione, aveva già compiuto ormai cinque anni fa la scelta della non ospedalizzazione per l’aborto farmacologico. La Ru486 è ormai accessibile gratuitamente sia al consultorio che a domicilio, a partire dal 26 gennaio 2021. Il prossimo passo sarà garantire la gratuità della contraccezione nei consultori. Il fine della manovra, per la quale sono stati stanziati 10 milioni di euro, sarebbe permettere alle ragazze dai 15 ai 19 anni di poter uscire dalla struttura ambulatoriale con il farmaco e non solo la prescrizione.
Marta Bonafoni, capogruppo della Lista Civica Zingaretti nel consiglio regionale del Lazio, suggerisce la necessità, a livello nazionale, di istituire la contraccezione gratuita. Un modo, questo, per istaurare un rapporto di fiducia fra le pazienti e i medici dei consultori, con il fine di garantire un livello di protezione a tutto tondo.
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