Biella. Una prima nazionale dai toni intensi. Venerdì 21 ottobre andrà per la prima volta in scena “Se la mia vita fosse poesia…”, spettacolo di e con Marco Di Stefano, alle ore 21 al teatro Don Minzoni di Biella. L’evento, denominato recital tra sogni ed emozioni, nasce a seguito di una fruttuosa collaborazione fra l’attore e regista lucchese Marco Di Stefano e il poeta biellese Enrico Frandino. Lo spettacolo sarà una sintonizzazione di più arti, unite per incontrare lo spettatore.
Il regista toscano
Un appuntamento speciale questo, che rispecchia il concetto di spettacolo totalizzante tanto caro al regista Di Stefano. Significative alcune sue esperienze cinematografiche, televisive e teatrali, ma anche lo studio, in gioventù, del metodo Stanislavskij e le collaborazioni con registi del calibro di Bolognini, Patroni Griffi, Taviani, Jens Jorgen Thorsen (con lui Gesù nel film “The Return”) e attori come Manfredi, Murray Abraham, Lollobrigida, Depardieu. Fondamentali per il Di Stefano anche le amicizie di lunga data con il clown e personaggio felliniano Romano Colombaioni, con la poetessa Maria Luisa Spaziani, ma anche l’incontro con Grotovski e i film d’azione e gli horror con Fulci e Lucchetti. Di Stefano, fondatore e art director del festival internazionale di cinema e teatro di Amandola per una ventina di edizioni, vanta una grande pluralità di ruoli: oltre ad essere attore e regista è anche mimo, clown internazionale, docente all’European Film College in Danimarca. La sua fama è particolarmente legata all’impegno artistico in favore dell’inclusione sociale e all’ideazione del Teatro della Comunità, genere di fama internazionale che vede protagonista la gente, e che Di Stefano porta avanti con la moglie, la nota coreografa Tanya Khabarova.
Il poeta biellese
Compagno di viaggio dell’istrione toscano in “Se la mia vita fosse poesia…”, Enrico Frandino è poeta dell’anima. Scopre la sua vena creativa da giovanissimo. Negli anni vince più di cento concorsi internazionali e collabora con accademie e rinomate istituzioni culturali. La sua espressione poetica onesta ed emozionale giunge al successo con la raccolta Pittore dell’anima (2004). Nel 2007 ottiene il prestigioso riconoscimento di “Poeta dell’anno”, con la silloge “Le voci del silenzio” (2006). Da quel periodo matura svariate collaborazioni artistiche con l’opera “Momenti” (2008). Dal 2021 Frandino è gradito ospite della rubrica “I rintocchi del cuore” nel programma televisivo “Eccellenze Italiane”, in onda su Odeon tv.
Saranno i versi lucidi e immediati delle sillogi di Frandino, “Carezze di Vento” e “Pittore dell’anima”, a rendere unica la prima nazionale al teatro biellese. L’esibizione dell’attore toscano raggiungerà il climax grazie a vividi monologhi inframezzati da classici della musica internazionale da lui stesso eseguiti con la tromba. Ad accompagnarlo i dai due fratelli chitarristi Giuseppe e Daniele Angelino.
Le repliche
Lo spettacolo “Se la mia vita fosse poesia…” conta su una seconda presentazione, domenica 23 ottobre alle ore 16, nella splendida dimora della fondazione “Emanuele Cacherano di Bricherasio” di Roppolo, l’ente morale biellese che, ispirandosi alla figura imprenditoriale del nobile torinese, da anni opera in modo dinamico e propositivo. Entrambi gli eventi saranno aperti al pubblico in forma gratuita ma al contempo daranno modo di raccogliere offerte libere destinate a due progetti che il presidente della fondazione, Maurizio Aiassa, ha in cuore di realizzare: una biblioteca all’interno del parco e la ristrutturazione di uno degli stabili per la creazione di un laboratorio scolastico.
Dell’esibizione sono previste altre diciannove repliche in tutta Italia (location ancora da confermare).
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