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PIGLIO: Omaggio floreale per la festa liturgica di san Giovanni Paolo II

Gli omaggi di Pacetti
Sabato 22 ottobre, festa liturgica di san Giovanni Paolo II, Giorgio Alessandro Pacetti si è recato in località Santo Biagio per un omaggio floreale presso la statua ivi posta.
Pacetti, ha voluto fare questo omaggio floreale al Papa “gigante” come Presidente del gruppo della Milizia dell’Immacolata “venerabile P. Quirico Pignalberi”, come promotore del progetto del cammino contemplativo (anno 2010) e in ricordo dell’abbraccio di Giovanni Paolo II al P. Quirico Pignalberi nella chiesa di San Buonaventura a Torre Spaccata a Roma 43 anni fa.
Era, infatti, il 1° Aprile 1979, quinta Domenica di Quaresima, quando Giovanni Paolo II abbracciava in quella occasione l’umile religioso francescano conventuale ultraottantenne infermo.
Con quell’abbraccio il Papa polacco legava a sé due anime innamorate di Dio e dell’Immacolata, quella di Massimiliano Kolbe e quella di P. Quirico, ora venerabile.
E proprio a Piglio dove P. Quirico viveva nel convento di San Lorenzo, in località Santo Biagio veniva posta una statua in resina di Karol Wojtyla realizzata dall’artista Ambrosetti recentemente scomparso,  posta all’inizio del cammino contemplativo e benedetta da Mons. Lorenzo Loppa il 30 Aprile 2011.
Il percorso Contemplativo, dedicato al pontefice, è meta continua di fedeli che sempre più numerosi visitano anche il Santuario della Madonna del Monte dopo aver pregato lungo la caratteristica Via Crucis in ferro battuto che si snoda lungo il percorso contemplativo, contornato da grandi massi su cui sono incise numerose frasi del Papa.
Una per tutte: Non abbiate paura: aprire, anzi spalancate le porte a Cristo!”
Tre sono le ricorrenze annuali di Karol Wojtyla a Piglio: quella del 30 Aprile in ricordo dell’inaugurazione del percorso contemplativo; il 18 maggio data di nascita  di Wojtyla  e l’altra del 22 Ottobre in onore del 265mo  successore di San Pietro.
Karol Woytila, per la cronaca, è stato il quarto Papa più longevo nel soglio pontificio, dopo San Pietro, Pio IX e Leone XIII.
Un po’ di storia:
Tutto è incominciato nel 2005, ad un anno dell’ultima venuta a Piglio di Giovanni Paolo II (15 Aprile 2004), quando la civica amministrazione, con una delibera di giunta, aveva deciso di installare una stele sui prati di Santo Biagio per ricordare ai posteri lo storico evento.
Giorgio Alessandro Pacetti nel fare una passeggiata sui prati di Santo Biagio nel Maggio 2010,notava l’assenza della stele poiché il progetto ideato dalla ex giunta Gabrieli era rimasto nel cassetto o nella mente degli ex amministratori.
Pacetti, non si perse di animo e subito scrisse una lettera che venne poi pubblicata il 18 Maggio 2010 dal quotidiano regionale “Ciociaria Oggi” dal titolo “La stele per papa Wojtyla è rimasta solo sulla carta”.
Pacetti con la lettera faceva appello alla giunta capeggiata dal dott. Tommaso Cittadini, di ritrovare la delibera per la realizzazione  del progetto della stele.
L’iniziativa, diceva Pacetti, sarebbe stata altamente positiva anche in vista della beatificazione di Wojtila, il Papa amato da tutti specialmente dai giovani di tutto il Mondo.
L’amara segnalazione di Pacetti venne subito recepita dalla civica amministrazione insieme a don Gianni e a padre Mario, rispettivamente parroci, il primo della Collegiata Santa Maria Assunta di Piglio, e, il secondo, della Beata Vergine ‘Refugium Peccatorum’ degli Altipiani di Arcinazzo, i quali, da subito, si diedero da fare insieme alla civica amministrazione per la realizzazione del progetto: installazione di una statua, di due Stele e delle stazioni della Via Crucis in ferro battuto, posizionate sempre lungo il Cammino contemplativo di Karol Wojtyla, grazie anche alle generose offerte della popolazione facente parte del circondano di Piglio, degli Altipiani di Arcinazzo, di Trevi nel Lazio, di Jenne e di Arcinazzo Romano.
Il caratteristico laghetto dell’Inzuglio, la statua di S. Giovanni Paolo Il, la cappellina della Santissima Trinità, il Santuario della Madonna del Monte, il Cammino contemplativo, il percorso delle quindici stazioni della “Via Crucis”, sono state un forte richiamo alla meditazione ed alla preghiera.
Karol Wojtyla, venuto più volte a passeggiare di nascosto in questa zona, ci ha lasciato con il ricordo della sua presenza la testimonianza di come la sintonia tra cammino interiore ed esteriore possa elevare l’uomo a Dio e farne una persona matura e felice.
GAP
Redazione

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