Iran. La denuncia su Twitter di Amnesty International. Fra le vittime potrebbero esserci bambini.
Secondo Amnesty International l’azione violenta della polizia a Khash potrebbe aver mietuto almeno 10 morti. Proprio oggi nel paese le forze di sicurezza hanno fatto fuoco verso la folla, disarmata, riunita a manifestare in strada, nella provincia sud-orientale del Sistan e Baluchistan.
Le dichiarazioni di Amnesty International
“According to footage & accounts received from eyewitnesses from Khash, Sistan & Baluchestan province, since 2pm local time, security forces have been firing live ammunition at peaceful protesters from the rooftops of the Governor’s office & several other buildings” – (Da immagini e racconti ricevuti da testimoni oculari da Kash, nella provincial del Sistan e Baluchistan, già dalle 2 del pomeriggio ora locale, le forze di sicurezza hanno sparato vere munizioni contro i manifestanti pacifici dai tetti degli uffici del Governatore e diversi altri edifici), recita un post.
La polizia avrebbe quindi, secondo Amnesty, sparato proiettili veri dai tetti degli edifici ufficiali di Khash, colpendo probabilmente anche dei bambini.
“Si teme che la repressione abbia causato la morte di almeno 10 persone, inclusi bambini”, dice Amnesty International.
Le proteste hanno avuto inizio a Zahedan, la capitale provinciale, venerdì, dopo la preghiera. Presto anche in altre aree della provincia sono scoppiati focolai.
A denunciare le violenze anche Iran Human Rights (Ihr), con un video in cui persone ricoperte di sangue verrebbero portate vie. “Molti sono stati uccisi e feriti a Khash” precisa Ihr.
Ulteriori dichiarazioni giungono dalla Baloch Activists Campaign (Bac), secondo la quale mentre i manifestanti si sarebbero riuniti con intento pacifico di fronte alla sede del governo statale la polizia avrebbe sparato sulla folla con l’intento di uccidere.
La provincia colpita dai tragici eventi è abitata principalmente da beluci sunniti, che denunciano da molto tempo atti discriminatori a sfondo etnico e religioso. L’accusa al governo di Teheran è quella di totale indifferenza verso il territorio.