“Se invece la vittima è di destra, o peggio della Lega, o peggio ancora è Pillon, allora il cattivo è lui” questa la denuncia dell’ex senatore Leghista Simone Pillon contro Il Fatto Quotidiano.
La vicenda pregressa
Il lungo post di sfogo dell’ex senatore si riferirebbe ad un servizio de’ Il Fatto Quotidiano, nel quale è stata descritta l’azione di Patrizia Bissi e Luca Zendali del Foro di Milano, coadiuvati dall’aiuto di Renata Girardi. I tre avrebbero raccolto per mesi numerose richieste di risarcimento in tutto il Paese. Si tratterebbe per lo più di persone che, ricevuta la raccomandata, si sarebbero spaventate tanto da finire in ospedale o da indebitarsi per evitare un possibile procedimento penale. Dalle parole degli stessi avvocati al quotidiano è chiara la volontà di presentare presto alla Procura della Repubblica di Milano un esposto querela.
Secondo i legali l’azione portata avanti da Simone Pillon, e come lui qualche tempo prima anche dall’ex senatore della Lega Stefano Lucidi, avrebbe come finalità solo il trarre profitto. In questa ottica, per il politico, si configurerebbe l’ipotesi del reato di estorsione. Ad attirare l’attenzione dei contestatori sarebbe, nello specifico, il testo delle lettere inviate agli “haters”. Si prospetterebbero, qui, un eventuale procedimento penale e una macchia sulla fedina penale. L’identikit dei destinatari, che emerge dalle dichiarazioni degli avvocati, restituirebbe l’immagine di persone fragili, non in grado di distinguere “un atto giudiziario da una raccomandata”. Molti, quindi, sarebbero i dettagli delle richieste di risarcimento inviate via lettera, secondo questa inchiesta, a non rispettare la legge.
Le dichiarazioni di Pillon e dello studio Virgili
D’altra parte, l’avvocato Virgili, legale dell’ex senatore Pillon e il cui studio ha assistito anche l’ex senatore Lucidi, alla redazione del Fatto Quotidiano ha ribadito la legittimità delle richieste, fondate su criteri legali corretti. “Siamo certi di aver seguito la legge ma questo caso fa clamore solo perché c’è di mezzo Pillon”, dichiara.
Della stessa idea sarebbe anche lo stesso Simone Pillon. L’ex senatore affida che ad un post pubblicato su Facebook tutto il suo sdegno per le accuse mosse, da quello che si legge, da Il Fatto Quotidiano e altri giornali che avrebbero riportato la notizia. Il politico rivendica il diritto di potersi tutelare dagli insulti ricevuti online. “Ora però, secondo “il Fatto” ma anche “Repubblica” e “Open”, il cattivo sarei sempre io, perchè avrei osato rivolgermi ad un collega per tutelarmi”, scrive, corredando le dichiarazioni con screen degli articoli “incriminati”.