Risale a poche settimane fa la scoperta che potrebbe riscrivere la storia. Un’equipe di scienziati avrebbe rinvenuto le tracce di un imperatore romano fino ad ora sconosciuto. Dell’imperatore non esisterebbe alcuna traccia, all’infuori da alcune monete.
Proprio sulle monete si concentra l’attenzione degli esperti, occupati nell’analisi di alcuni pezzi, per molto tempo considerati falsi. Questi reperti racconterebbero la storia di un imperatore sconosciuto alla documentazione, Sponsiano. Si tratterebbe di un capitano militare divenuto imperatore. A provarne l’esistenza, ad oggi, solo la sua rappresentazione su un gruppo di monete di epoca romana, rinvenute nel 1713 in Transilvania. Nel 1863, il numismatico Henry Cohen ne aveva già messo in dubbio l’autenticità, ponendo un velo di sospetto anche sull’esistenza dello stesso Sponsiano.
Attualmente le ricerche sarebbero indirizzate verso una revisione totale delle conclusioni formulate a metà ‘800. I difetti grezzi dei pezzi d’oro, infatti, rifletterebbe la loro produzione in un territorio marginale, lontano dalle officine dei più esperti coniatori, responsabili della maggior parte delle emissioni monetarie.
Le monete interessate dallo studio sono parte dell’originale tesoretto e sono conservate sia all’Hunterian Museum dell’Università di Glasgow che al Museo Nazionale Brukenthal di Sibiu. I quattro pezzi “scozzesi”, raffiguranti due imperatori noti quali Filippo I e Marco Antonio Gordiano Pio e lo stesso Sponsiano, sono giunti al museo dalla collezione privata di William Hunter nel 1783 e qui sono rimasti per lungo tempo, chiusi in un armadio, colpevoli di essere dei falsi di grossolana fattura.
Solo recentemente gli esperti hanno riconsiderato le ipotesi formulate da Cohen, sottoponendo i reperti anche ad analisi scientifiche. In particolare, il pezzo conservato in Romania, è stato oggetto di indagini microscopiche ad ingrandimento e chimiche, che avrebbero dimostrato non solo un suo largo utilizzo nella catena economica del tempo, ma anche un successivo e secolare seppellimento. Questo a conferma della tesi di autenticità.
Nonostante la straordinarietà e l’importanza della scoperta sono ancora poche le informazioni sull’imperatore Sponsiano. Sembra probabile che egli sia stato comandante militare in Dacia, attuale Romania, luogo dove sono state rinvenute le monete.
Una delle ipotesi, al momento, è che il governo di Sponsiano si possa collocare intorno al 240 d.C., durante il regno di Gordiano III o Filippo l’Arabo, e che proprio lui possa essere stato responsabile di una rivolta in Pannonia.
Secondo un’altra versione egli si sarebbe autoproclamato imperatore quando la Dacia fu estromessa dall’impero, a seguito delle guerre civili, con l’intento di portare ordine e proteggere il territorio. Questo spiegherebbe anche il motivo per il quale le monete, importanti simboli di potere e autorità in epoca romana, sarebbero state prodotte, probabilmente su ordine dell’imperatore stesso, a livello locale.
L’unica certezza è che, assicurata la loro autenticità, le cinque monete saranno in futuro ammirabili dai curiosi di tutto il mondo.
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