La censura di Facebook colpisce ancora, e lo fa censurando il diritto di critica.
È la denuncia di un utente che si è trovato il profilo bloccato per 7 giorni, soltanto per aver scritto che gli “italiani sono un popolo di pecore”.
Secondo l’utente Facebook avrebbe additato il post come “incitamento alla violenza”. Tuttavia non è ben chiaro quale tipo di violenza sia stata esercitata scrivendo una frase di uso comune in contesto politico.
Un blocco ingiusto e ingiustificato, che va a colpire la dignità, la democrazia e il diritto di critica delle persone.
D’altronde non è un segreto che moltissimi utenti stanno migrando verso altri social network, specialmente i giovani. Sarà forse anche a causa di queste misure draconiane?
Ultimamente aveva fatto scalpore il blocco inflitto ad uno chef per aver usato il termine “finocchiona”, per descrivere uno dei suoi piatti.
Noi stessi abbiamo dovuto riportare la frase dall’utente censurata nel titolo, per evitare di incappare la nostra volta in un blocco.
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