Mentre arrivano le angoscianti immagini del terremoto in Turchia e Siria, ricorderemo, attraverso il bellissimo romanzo della Terranova, un altro terribile terremoto, quello che il 28 dicembre 1908 rase al suolo Messina e Reggio Calabria.
“Trema la notte” è un romanzo di grande respiro, che affronta lo scandalo della Storia. Nadia Terranova torna sullo Stretto, il luogo mitico della sua scrittura, e attraverso due personaggi indimenticabili ci racconta come, dopo aver perso tutto, si sopravvive alle macerie. È la sera del 27 dicembre 1908 e a Reggio l’undicenne Nicola Fera, legato con le corde a un catafalco nella cantina dove passa ogni notte, sogna di scappare da una madre vessatoria, la moglie del piú grande produttore di bergamotto dell’intera Calabria. Dall’altra parte del mare, Barbara Ruello arriva in treno a Messina per assistere alla rappresentazione dell’Aida. Con tutta la ribellione dei suoi vent’anni, progetta una fuga dal padre, che dopo averla costretta ad abitare in un paesino sulla costa vuole farle sposare un uomo di cui non è innamorata. I loro desideri di libertà saranno esauditi, ma a un prezzo altissimo.
In un modo primordiale, precosciente, i due saranno uniti per sempre.
Nadia Terranova narra la lotta per la sopravvivenza di un bambino e una ragazza cui una tragedia collettiva toglie tutto, eppure dona un’inattesa possibilità. Quella di erigere, sopra i resti del dolore e dell’abuso, un’esistenza magari sghemba, ma piú somigliante all’idea di amore e di famiglia che hanno sempre immaginato. Perché, mentre distrugge, l’apocalisse rivela, e ci mostra nudo, umanissimo, il nostro bisogno di vita che continua ostinatamente a pulsare.
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Nadia Terranova (Messina, 1978) vive a Roma. Per Einaudi ha scritto i romanzi Gli anni al contrario (2015, vincitore di numerosi premi tra cui il Bagutta Opera Prima, il Brancati e l’americano The Bridge Book Award, e 2016), Addio fantasmi (2018, finalista al Premio Strega, e 2021) e Trema la notte (2022). È tradotta in tutto il mondo. Collabora con le pagine culturali della «Repubblica» e della «Stampa». Tiene su «Vanity Fair» la rubrica settimanale Sirene, ritratti di donne contemporanee, ed è la curatrice di «K», la rivista letteraria de «Linkiesta».