Frosinone. Fa ricorso per un autovelox nascosto e vince. Emessa la sentenza che potrebbe creare precedente.
Pochi giorni fa è stata emessa, dal Giudice di Pace di Frosinone, una sentenza che potrebbe generare un precedente. La decisione è avvenuta a seguito del ricorso da parte di un automobilista che, percorrendo lo stradone Asi, è incorso in un autovelox mobile, a suo dire non debitamente segnalato e visibile. L’uomo, pochi istanti dopo, sarebbe riuscito a percorrere nuovamente il tratto e a filmare con l’aiuto di un testimone presente nell’auto la postazione, coperta da alcuni camion parcheggiati, che ne impedivano la vista.
La vicenda, accaduta a gennaio 2022, si è conclusa lo scorso 2 marzo con l’annullamento del verbale di 558 euro, che comprendeva anche la decurtazione di 6 punti dalla patente del malcapitato e una sospensione della stessa da uno a tre mesi, nonché l’obbligo di astensione dalla guida, per i tre mesi successivi alla restituzione, nella fascia oraria notturna compresa fra le 22:00 e le 7:00.
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L’automobilista, alla ricezione della contravvenzione, ha presentato ricorso al Giudice di Pace, allegando filmati e fotogrammi di quella da lui definita una vera e propria violazione dei diritti degli automobilisti. La convinzione di rifarebbe all’art. 142 del Codice della Strada, che imponendo il rispetto dei limiti di velocità da parte dei veicoli ne regola anche le modalità di accertamento. Le postazioni di controllo dovrebbero dunque essere preventivamente segnalate e ben visibili.
Dalla sentenza di annullamento del verbale si evince che l’accertamento sarebbe illegittimo proprio per la scarsa visibilità del rilevatore, nella specifica circostanza coperto dai camion.
Segnalazione preventiva e visibilità sono stati indicati come requisiti imprescindibili anche dalla Corte di Cassazione. Il mancato rispetto di questi requisiti potrebbe condurre all’annullamento delle sanzioni.