Spettacoli & cultura

Le “madonnelle” di Piglio

Tesori da riscoprire a cura di Giorgio Alessandro Pacetti
Quella delle “edicole” sacre che si trovano abbastanza spesso agli angoli delle case e sulle facciate degli archi lungo le strade e nei vicoli del centro storico di Piglio, rappresenta un’antica tradizione ormai piuttosto desueta ma carica di atmosfere e di suggestioni del passato.
Le più vetuste sono incassate nella struttura delle costruzioni e contengono un’immagine sacra, il più delle volte l’immagine della Madonna.
Di qui il nome “Madonnella”.
Le immagini sacre e le varie edicole poste nei “Rioni” del centro storico di Piglio, memoria di una fede antica è sempre viva.
Sono dei quadri di ispirazione religiosa che traggono origine nel periodo alto medievale.
Sono il simbolo di una devozione della cittadinanza e rappresentavano una richiesta di aiuto celeste contro le malattie e le pestilenze che a Piglio mietevano migliaia di vittime.
Inoltre, la tradizione popolare affidava alla immagine sacra incastonata nel caseggiato la protezione contro tutto ciò che di negativo potesse intervenire a disturbare la tranquillità dei suoi abitanti.
Queste “edicole” costituivano un legame di vicinato, per la gente che tributava a turno onori ed attenzioni in modo aperto ed amichevole, scambiandosi le mansioni devozionali e con esse anche i sentimenti.
Le “madonnelle”, inoltre, erano anche occasioni di incontro per recitare il Rosario, specialmente nel mese di Maggio.
Ora queste “edicole” sacre si trovano isolate e trascurate.
Quasi tutte hanno bisogno di una mano umana per rifarsi il look.
Ma, nonostante l’indifferenza, queste “edicole sacre” restano al loro posto a testimoniare una fede di altri tempi che resiste al passare dei secoli.
E’ sufficiente percorrere Via Maggiore, il tratto che va da Piazza Guglielmo Marconi a Piazza Santa Maria, per capire la situazione delle edicole sacre a Piglio.
Questa splendida e grande edicola religiosa in stile classicheggiante, dove si notano colonne, capitelli e trabeazioni, contornata da un tubo di gas e da un cavo elettrico, rimane solo la cornice barocca, ma del quadro con l’immagine sacra non è rimasta che una tavola di legno senza colori. Migliore la sorte dell’immagine sacra all’incrocio tra Via Arringo e Via Maggiore, in buone condizioni a  seguito di un restauro da parte dei proprietari.
Sempre su Via Arringo il turista può ammirare altre edicole religiose caratterizzate da una struttura molto particolare che ne evidenzia lo stile classico.
Una di queste è posta alla porta dell’Arringo che, come “sentinella”, vigila sulla tranquillità degli abitanti unitamente a quella sotto l’arco della Fontana ai piedi del castello.
Si spera che queste belle immagini di Maria con il Bambino, vestigia del passato, molto venerate dagli antichi avi, ritornino al primitivo splendore in modo da costituire anche per il futuro una memoria dei tempi andati.
Giorgio Alessandro Pacetti
Redazione

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