Cassino. Fanno causa al Comune pretendendo di ricevere un inquadramento economico e giuridico differente. Ecco la decisione.
Un adeguamento economico e giudico al centro della causa, avanzata da parte di sedici dipendenti, nei confronti del Comune di Cassino. Adeguamento che comporterebbe anche una differenza retributiva. Il Comune, da una rapida stima, avrebbe dovuto versare circa 200.000 euro. L’Ente pubblico si è fermamente opposto ai ricorsi attraverso l’assistenza dell’avvocato Sandro Salera.
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Tutto ha avuto origine dai ricorsi presentati, separatamente, da sedici dipendenti comunali. Questi ultimi avevano rivendicato il riconoscimento di una collocazione giuridica ed economia superiore a quella di assegnazione, con relativo adeguamento retributivo. I lavoratori, inquadrabili fra fontanieri, idraulici, saldatori, operai edili, addetti alla segnaletica stradale e al verde pubblico, avrebbero svolto mansioni superiori a quelle dovute in forza del ruolo rivestito. Da qui la pretesa di 200.000 euro nei confronti del Comune.
Attraverso una lunga procedura istruttoria l’Ente pubblico avrebbe dimostrato l’infondatezza di almeno dieci dei sedici ricorsi. Solo un ricorso ha incontrato parziale accoglimento, attraverso il versamento di parte dei 12.000 euro richiesti dal lavoratore.
La vicenda si è conclusa con una condanna alle spese a favore del Comune, tenuto conto anche del rifiuto dei dipendenti ad aderire alla proposta conciliativa.
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