Cassino. Emergenza inquinamento. Sequestrato un impianto di smaltimento dei rifiuti ferrosi per scarico incontrollato di reflui.
Disposto il sequestro di un impianto di smaltimento di rifiuti ferrosi nel cassinate. L’azienda colpita dalla manovra si sarebbe resa colpevole di scarico di reflui incontrollato nell’atmosfera. L’autorizzazione detenuta avrebbe permesso soltanto lo smaltimento per via idrica e non su suolo o in via idrica superficiale, come invece avrebbero accertato i militari del Nipaaf, con i tecnici dell’Arpa Lazio. Secondo la dichiarazione eseguita da un consulente in funzione del rilascio della suddetta autorizzazione l’azienda avrebbe smaltito esclusivamente su corpo idrico.
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Oltre agli illeciti descritti l’azienda sarebbe stata colpevole di difformità strutturale, in quanto il largo piazzale, in gran parte scoperto, non avrebbe avuto corrispondenza con la planimetria di riferimento per la modalità di gestione dei rifiuti.
L’illecito contestato è ascrivibile agli art. 137, 279 e 256 del Codice dell’Ambiente. L’impianto è stato sequestrato su ordine della Procura e con disposizione del gip di Cassino. La misura si è resa necessaria al fine di limitare i danni ambientali derivati dalle emissioni incontrollate.