PIGLIO, Le sagre dell’uva a Piglio
Per la cronaca sarebbero state 51 edizioni anziché 49 le sagre di uva che si sono tenute nel centro ciociaro se non fossero state annullate la ventesima nel 1992 e quella dell’anno 2021 per la pandemia.
La manifestazione ebbe inizio quasi in sordina nel 1972 per volontà del sindaco di allora Benedetto Illuminati contestualmente all’estendersi delle attività della cantina sociale “Cesanese del Piglio” attiva con 311 soci ed una produzione annua che nel 1983 aveva toccato 51 mila ettolitri di vino su 54 mila quintali d’uva ed ora, a distanza di 54 anni, la cantina sociale à in liquidazione.
La sagra era entrata nelle tradizioni folkloristiche e ricreative dei comuni limitrofi facenti parte del comprensorio del Cesanese sostanzialmente favorevole alla coltura della vite.
La manifestazione era diventata motivo di notevole richiamo turistico alla prima domenica di ottobre, per la sfilata dei carri allegorici ideati ed allestiti con notevole capacità innovativa dagli operosi agricoltori della zona del Cesanese, che ogni anno sapevano cogliere spunti e soggetti di notevole interesse con arguti riferimenti a situazioni passate o ad avvenimenti di attualità, nel rispetto della tradizione e del folklore.
La sagra era un “coktail” di folklore, tradizioni, buon vino e… buona tavola; non mancava la mostra fotografica, il concorso dei vini tipici, la mostra filatelica, la esposizione dei disegni eseguiti dai bambini delle scuole elementari e medie, il concorso delle poesie dialettali, il concorso addobbi vetrine, nonché la estemporanea di pittura con l’acquisizione al patrimonio del Comune di Piglio dei quadri di autore.
La celebrazione della sagra è sempre stata la conferma dell’attaccamento degli agricoltori alla loro terra ed ai suoi indispensabili frutti.
Quest’anno purtroppo la 49ma sagra dell’uva si celebra a Piglio con poca uva a causa degli eventi climatici che si sono verificati nei mesi di maggio e giugno con piogge eccezionali e con le successive alte temperature registrate fino al 27 agosto che hanno favorito un eccezionale sviluppo della “peronospora” che ha causato ingenti danni alle coltivazioni mettendo letteralmente in ginocchio numerose aziende site nel territorio di Piglio fanno presente in una nota i consiglieri di minoranza Roberto Neccia, Tommaso Cittadini, Elisabetta Fantini e Paolo Marco Felli.
Per questo motivi i titolari delle aziende possono inviare una PEC a
info@pec.comune.piglio.fr.it entro il 10 settembre 2023 per richiedere un sostegno a ristoro dei danni subiti e per accedere agli interventi previsti per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva di cui all’articolo 5, comma 2, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, in deroga all’articolo 5, comma 4, del medesimo decreto legislativo.
Tale richiesta farà parte integrante per il riconoscimento dello stato di calamità da parte della Regione Lazio.
Tornando alla sagra dell’uva edizione 49ma si spera che le iniziative, i progetti, le attività folcloristiche siano un richiamo non solo per la comunità pigliese ma anche per quelle limitrofe come gli anni passati la prima domenica di ottobre.
Giorgio Alessandro Pacetti
Carissimo grazie
un abbraccio
Giorgio