Frosinone. Eletto, il 2 febbraio, il Rettore Presidente della Bonifaciana come nuovo Presidente dell’Ucid. Per l’occasione è stata riunita l’Assemblea dei soci nella sede di Frosinone.
Risale a venerdì 2 febbraio 2023 l’elezione all’unanimità, da parte dell’Assemblea dei soci, del nuovo Presidente della diocesi di Anagni Alatri dell’Ucid (Unione Cristiana degli Imprenditori e Dirigenti), nella figura del Gr.Uff. Prof. Sante De Angelis. In occasione della convocazione dell’Assemblea nella sede di via Piave, da parte del Presidente “ad interim” Ombretta Di Monte, è stato rinnovato anche il Consiglio Direttivo.
Sante De Angelis è ampiamente noto nel frusinate, non solo per aver ricoperto nell’ultimo ventennio il ruolo di rettore Presidente dell’Accademia Bonifaciana di Anagni, ma anche come giornalista e docente di materie giuridico-economiche nelle scuole superiori. Egli è inoltre Grand’Ufficiale della locale delegazione dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, oltre che Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Postulatore delle Cause dei Santi in Vaticano. De Angelis, da tempo impegnato nel sociale e nel volontariato, è dottore in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali, oltre che autore di numerose pubblicazioni.
La nomina del neoeletto presidente è stata ratificata ufficialmente sabato 10 febbraio, in occasione del Convegno “L’umanesimo necessario tra scienza e nuova comunicazione”, alla presenza del senatore Riccardo Pedrizzi, presidente del Comitato Tecnico Scientifico dell’Ucid, nonché presidente del Gruppo Ucid del Lazio. L’evento è stato organizzato dall’Accademia Bonifaciana, presso la Sala della ragione del Comune di Anagni.
Il neopresidente ha, poi, rivolto agli Associati e alle Autorità un sentito messaggio di ringraziamento:
“Cari Associati,
ci tengo a ringraziare tutti Voi che nella giornata del 2 febbraio u.s. in occasione dell’assemblea della sezione Ucid della diocesi di Anagni-Alatri, avete inteso manifestare la vostra fiducia eleggendomi e conferendomi l’incarico di Presidente, funzione e ruolo che intendo affrontare con grande determinazione ed impegno.
Il mio grazie, al mio predecessore, Salvatore Cataldi, che si è dimesso recentemente dall’incarico, ringraziandolo per ciò che ha fatto in questo periodo di per la sezione diocesana e soprattutto al nuovo Consiglio Direttivo, che mi affiancherà: alla Vice Presidente Ombretta Di Monte, al Tesoriere Luca Caliciotti, al Segretario Giada Martinelli e a tutti i membri.
Sono certo di poter contare su un gruppo coeso, competente, collaudato, quale si è sempre dimostrato il Consiglio Direttivo e i membri dell’Unione della nostra sezione. Ricordo a me stesso ed a tutti noi che le attività associative non si esauriscono nell’ambito del Consiglio Direttivo, e pertanto, in logica di continuità, farò sempre in modo di coinvolgere tutti, ovviamente nel rispetto dovuto al nostro Statuto. Chiederò quindi a tutti di operare come un unico organismo, nell’ambito del quale ognuno dovrà dare il suo fattivo apporto, secondo competenze e disponibilità.
Da parte mia confermo la volontà di operare, per portare avanti i progetti avviati, non trascurando di attivarne di nuovi, che abbiano forte valenza e giusta visibilità sul territorio.
Non da ultimo il mio saluto deferente al Presidente Nazionale dell’Ucid Gianluca Galletti, al Segretario Generale Stefania Brancaccio, al nostro Vescovo diocesano S.E. Mons. Ambrogio Spreafico, alle Autorità parlamentari e regionali elette nei nostri collegi, al nostro Prefetto il dottor Ernesto Liguori, al Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Frosinone dottor Luca Di Stefano, ai nostri Sindaci e in particolare a quelli di Anagni e di Alatri, l’ avvocato Daniele Natalia e il dottor Maurizio Cianfrocca, alle Autorità civili e militari.
Ancora grazie per la fiducia accordatami e, con l’auspicio di raggiungere sempre nuovi e qualificati obbiettivi, il mio augurio, con le parole del nostro Santo Padre Francesco, “a proseguire con entusiasmo nelle vostre attività formative, per essere di fermento e di stimolo, con la parola e l’esempio, nel mondo dell’impresa” e “a vivere la fedeltà alle istanze evangeliche e alla Dottrina sociale della Chiesa in famiglia, al lavoro e nella società!”.
In occasione della cerimonia inaugurale della XXII edizione del Premio Bonifacio VIII e del Convegno, a consegnare il documento-lode al nuovo presidente è stato il Sindaco Avv. Daniele Natalia. Quest’ultimo ha offerto ufficialmente al Prof. De Angelis l’Encomio Solenne della Città di Anagni, nella ricorrenza del recentemente festeggiato ventennale di fondazione dell’Accademia Bonifaciana.
La motivazione dell’encomio è stata interamente letta dal moderatore della manifestazione, il Prof. Gaetano D’Onofrio, suscitando profonda emozione in tutti i presenti.
Grand’ Ufficiale dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Cavaliere di Merito del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ha sempre sostenuto, anche a mezzo del prestigioso sodalizio che presiede, le attività di promozione e diffusione della cultura della Pace, della sicurezza e della solidarietà sociale, della conoscenza della propria Città di Anagni, rappresentando sempre un riferimento costante e propositivo specialmente per le giovani generazioni, caratterizzato da elevata professionalità, silenziosa generosità ed impareggiabile altruismo e per l’esemplare dedizione e abnegazione con cui quotidianamente garantisce in serenità l’assistenza caritatevole ai più bisognosi, improntando il proprio eccezionale comportamento alla massima affidabilità, mostrando saldezza morale nelle situazioni critiche verificatesi, ottenendo una unanime considerazione”. Questo un piccolo stralcio del discorso.
Sentito il commento del Presidente De Angelis, “Ricevere pubblicamente l’encomio solenne da parte del Sindaco della mia città natale e di residenza, è una gioia e una soddisfazione che non ha prezzo. Sono consapevole, che quello che ho ricevuto, è una lode particolare per meritorio comportamento, affinché sia da esempio a tutti.
Un riconoscimento simile mi fu concesso per la prima volta, anche dall’allora Commissario Prefettizio Dottor Ernesto Raio. Questo ulteriore pubblico encomio scritto, voluto fortemente dal Sindaco Daniele Natalia anche a nome dell’ Amministrazione Comunale che presiede, vuole riconoscere indubbiamente il lavoro e la passione che l’Istituzione che ho l’onore di aver fondato nel 2003 e di presiedere tutt’ora, si è proposta e si propone di promuovere e incentivare iniziative ad alto livello sociale e culturale dando giusto risalto e degno onore a Personaggi che hanno illustrato il Mondo, la Chiesa, l’Europa, l’Italia, la nostra Provincia e la nostra Città con attività o presenza altamente meritoria sotto il profilo umanitario, culturale o della reciproca convivenza sociale.
Il fiore all’occhiello dell’Accademia, anzi, direi l’inconfondibile marchio di fabbrica è, infatti, senza dubbio il Premio Bonifacio VIII, che quest’anno spegne ventidue candeline. Già nelle ventuno precedenti, l’iniziativa ha rilevato i suoi requisiti di avvenimento ad alto livello. Già il novero dei patrocinanti, tutti confermati anche per quest’anno, sono stati e sono sintomo e garanzia di assoluto prestigio.
Nel celebrare i 21 anni dell’istituzione dell’Accademia Bonifaciana e i 22 anni del premio Bonifacio VIII, penso ad uno scrigno pieno di preziosi: i fatti della nostra storia, le bellezze interiori e le testimonianze delle persone che da venti anni sono passate nella nostra sede, o nei luoghi che abbiamo visitato, la carità che si è vissuta, le belle tradizioni che hanno accompagnato e nutrito la fede del popolo della Bonifaciana, sparsa ormai in tutta Italia e all’estero, i nomi, un volto, le voci, le persone. Persone, che purtroppo, ora non sono più con noi fisicamente… e anche di quelle Persone che hanno contribuito a fare della nostra Istituzione un pezzo di Provvidenza, magari piccolo, certamente non perfetto, ma pur sempre bello e a cui dedico questo alto riconoscimento che la mia Città, attraverso il Primo Cittadino ha voluto indegnamente conferirmi.
La saggezza che deve ispirare il nostro atteggiamento nei confronti dell’“umanità”, infatti, deve tener conto della qualità etica e spirituale della vita in tutte le sue fasi. Quale riconoscimento può riceve oggi una cultura della pace? E quale cultura della pace ispira la protezione della vita umana? Il compito della vita è l’educazione di una persona umana e delle sue qualità spirituali e relazionali, poter curare le sue ferite, l’amore per la comunità.
E ora tocca a noi continuare secondo le sfide di questi tempi, con coraggio, con amore al nostro credo religioso, senza tralasciare il Dialogo con le altre religioni… tenere i rapporti con le Istituzioni dello Stato che ci ha dato i natali e con i fratelli, specialmente i più bisognosi, con generosità ed inventiva, fermi nella fede come il primo dei nostri insigniti: San Giovanni Paolo II, certi che la provvidenza non ci abbandona mai, come ci ha insegnato e testimoniato il nostro Papa Bonifacio VIII, del quale la mia nobile città di Anagni, degnamente rappresentata dal Sindaco Avv. Daniele Natalia, conserva viva la memoria.
La meta che ci prefiggiamo anche quest’anno è allora, naturalmente, quella che ci auspicò direttamente San Giovanni Paolo II, nel 2003, in occasione della consegna del Bonifacio alla Sua persona e cioè che “l’Accademia Bonifaciana contribuisca con ogni utile iniziativa alla costruzione di un mondo più giusto e fraterno, nella promozione degli autentici valori umani e cristiani, e che il ”Bonifacio” diventi il segno nel mondo di una vera cultura della Pace e un momento insostituibile e di grande prestigio per promuovere la terra di Ciociaria”.
Conclude il Presidente, “In una società caratterizzata da individualismo e dalla “globalizzazione dell’indifferenza”, promuovere un’educazione ai valori della Pace e riscoprire il valore autentico e irrinunciabile della solidarietà e fraternità, sono segni di grande civiltà e condizioni necessarie per la crescita dell’uomo e delle società. Prima che valore politico, morale e sociale, il diritto alla Pace – come affermò nel suo messaggio il Presidente del Senato della Repubblica Pietro Grasso, nel 2014 per l’inaugurazione di quell’anno accademico – è un’esigenza etica primaria dell’uomo e dei popoli, è un bene comune universale che deve essere effettivamente riconosciuto, applicato e tutelato a tutti i livelli”.
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