Una donna afflitta da “spiriti maligni”, secondo tradizione, venne sanata dalla miracolosa immagine della Madonna del Monte il 5 Marzo 1756
In memoria di tale primo prodigio per secoli, in quella data, il clero e i fedeli si recarono in devoto pellegrinaggio al santuario della Madonna del Monte che si è protratto fino agli anni ’60 dello scorso secolo con l’arciprete Don Orazio Cerrocchi e poi passato nel dimenticatoio.
Con la morte dell’ultimo “Eremita” il Santuario subì un grave degrado riducendosi a luogo di ricovero per capre e maiali e ricetto per chiunque ne faceva uso a suo piacimento.
Il Ministero dei Beni Culturali, prese l’iniziativa e tramite la Soprintendenza ai Beni Monumentali ed Architettonici del Lazio, diede inizio allo studio del progetto di recupero del santuario con una proposta di finanziamento delle opere insieme alla Civica Amministrazione dopo l’intervento di Carlo Picone, che mandò le immagini televisive del Santuario su RAI Due, nella rubrica “C’è da salvare”(Andata in onda il 5 Maggio del 1985),
Da oltre 20 anni lo storico luogo di culto è tornato all’antico splendore ed è meta importante per devoti pellegrini ed escursionisti in quanto il Santuario della Madonna del Monte fa parte integrante del sentiero Europeo E1 con una adeguata area di sosta.
Visto che per il recupero del Santuario sito ad Est del Paese a quota 1100 sono state impegnate considerevoli somme, sarebbe opportuno una successiva manutenzione da parte della civica amministrazione dopo che il parroco don Raffaele ha riconsegnato le chiavi del sacro edificio,
Sarebbe, poi, auspicabile, già a cominciare dal prossimo anno giubilare 2025 una ripresa del tradizionale pellegrinaggio anche per ridare una dovuta importanza all’intero e sacro edificio, e anche per non vanificare i soldi investiti.
Giorgio Alessandro Pacetti