Spettacoli & cultura

“Mangiafegato Johnson”, una vendetta durata vent’anni

John Johnson, meglio conosciuto come “Mangiafegato Johnson”, è una figura leggendaria del Lontano West, le cui imprese hanno ispirato il personaggio immaginario di Jeremiah Johnson, protagonista del film western “Corvo rosso non avrai il mio scalpo!”. Nato intorno al 1824, la sua vita è avvolta in un alone di mito e realtà, caratterizzata da avventure straordinarie e vendette implacabili.

La gioventù

Le origini del personaggio sono incerte. Si dice che sia nato vicino a Little York, nel New Jersey, con il cognome Garrison. Poco si sa dei suoi primi anni di vita, ma la sua robusta costituzione e la sua altezza di circa 1,90 m, insieme a un peso di circa 120 kg, lo rendevano una figura imponente. Queste caratteristiche fisiche avrebbero poi giocato un ruolo cruciale nelle sue avventure future.

Nel 1846, egli entrò nella Marina degli Stati Uniti. La sua carriera militare, tuttavia, fu breve: dopo aver aggredito un ufficiale, disertò, cambiando il suo nome in John Johnson per evitare la cattura. Ciò segnò l’inizio di una vita da uomo libero e dell’avventura nel selvaggio West.

La corsa all’oro

Dopo la diserzione, Johnson si diresse verso ovest, attratto dalla corsa all’oro. Si stabilì ad Alder Gulch, nel Montana, dove trovò lavoro come Woodhawk, fornendo legname ai battelli a vapore, una mansione dura e pericolosa che richiedeva forza e resistenza, qualità di cui il giovane non era certamente privo.

La vendetta

Uno degli episodi più noti della vita della sua vita riguarda la vendetta contro la tribù dei Crow. Nel 1847, sua moglie fu uccisa da alcuni componenti della tribù, scatenando nell’uomo un odio feroce. La leggenda narra che Johnson intraprese una violenta rappresaglia lunga vent’anni, durante i quali uccise molti guerrieri Crow. Di ogni uomo ucciso, Johnson avrebbe mangiato il fegato, pratica che gli valse il soprannome di “Mangiafegato” Johnson. Questo macabro dettaglio, sebbene probabilmente esagerato, sottolinea la ferocia delle sue azioni, contribuendo a rafforzare la sua leggenda.

La fuga

Un secondo episodio, narrato da Boone Helm, vede Johnson catturato dai Piedi Neri durante una visita ad alcuni famigliari nella tribù delle Teste Piatte. I Piedi Neri lo legarono dentro un teepee, con l’intenzione di venderlo ai Crow, suoi acerrimi nemici. L’uomo riuscì, tuttavia, a liberarsi, uscì dalla tenda e uccise la guardia, conquistandone lo scalpo. Non solo: le tagliò una gamba e la portò con sé come cibo durante la fuga. Dopo un’odissea di oltre trecento chilometri, raggiunse la capanna di Del Gue, suo compagno di caccia.

La carriera

Nel 1864, Johnson si arruolò nell’Esercito dell’Unione a Saint Louis. Servì come soldato durante la Guerra Civile Americana e fu congedato con onore l’anno seguente. Negli anni ’80, la sua vita prese, poi, una piega diversa: fu nominato vicesceriffo a Coulson e successivamente maresciallo di paese a Red Lodge, nel Montana. Visse, poi, appena fuori Red Lodge, sino alla morte, il 21 gennaio 1900.

Francesca Ricci

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