Quando la cultura viene bistrattata, è un triste capitolo, che purtroppo colpisce indistintamente ovunque.
Ma da un po’ di tempo anche Anagni risulta vittima di questa terrificante pratica, dove la conoscenza e la cultura vengono messi in secondo piano.
È stato molto chiaro il dottor Guglielmo Viti in conferenza stampa sabato sera. Si è cominciato dallo interrare interessanti scoperte archeologiche, senza nemmeno approfondire. Fino ad arrivare a una mancanza di dialogo tra Casa Barnekow e il comune.
Il dottor Viti sostiene che il comune non abbia risposto ai numerosi appelli e nemmeno alla PEC, dove la casa medievale più bella di Anagni non chiedeva altro che dialogo e collaborazione.
Sempre secondo Viti, il comune non sponsorizzerebbe le attività che vengono svolte nell’edificio culturale e sempre “casualmente”, verrebbero organizzati altri eventi in concomitanza, con una totale mancanza di coordinazione.
A seguito di questi eventi e della mancata risposta dell’assessore della cultura, che il direttore del polo museale di Casa Barnekow, ha deciso di sospendere qualsiasi attività culturale e ludica fino a tempo indeterminato. O meglio fin quando il comune non risponderà ufficialmente alle richieste presentate.
Rimaniamo basiti come questa amministrazione possa sembrare attenta e sensibile all’attenzione culturale. Un’amministrazione di destra che dovrebbe professare la conoscenza, rimarcando i valori e i principi che fanno parte delle destre storiche.
Non vorremmo mai pensare, che tale assenza di dialogo sia dettata da antipatie personali. Si tratterebbe davvero di un colpo basso alla cultura e alla città di Anagni.
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