È di qualche giorno fa, la notizia che è circolata sulla decisione con un ordinanza di chiudere la grotta dell’Inferniglio. La celebre grotta è una delle più profonde in Europa, ancora probabilmente da esplorare completamente.
La decisione partita dal sindaco di Jenne, sembrerebbe presa per motivi di sicurezza e per preservare l’ambiente naturale della grotta.
Una decisione che sarebbe anche condivisibile laddove vi fossero stati incidenti degni di nota, ma le cronache non ricordano niente di tutto ciò. Contestualmente è stato bandito anche l’accesso alla Sorgente delle Tartare, uno splendido affluente costituito da cascatelle.
Quello che invece ha fatto parlare quest’estate, specialmente nel gruppo Facebook dedicato al Cammino di San Benedetto, è la presenza di branchi di cani pastore incontrollati. Quelli sì che rappresentano un vero pericolo. E il sindaco ne è stato messo a conoscenza.
Diversi escursionisti che hanno attraversato il cammino, che tra le altre cose passa accanto alla grotta, avrebbero subito aggressioni dai cani di alcuni pastori. Gli stessi che si sarebbero vantati di aver pagato “quattromila Pippi” al comune per avere la fida pascolo in quella zona. E sempre gli stessi che avrebbero dichiarato che quella non sarebbe una strada comunale, quando poi è bastato verificare tramite le mappe catastali che non corrisponde al vero. Gli stessi che avrebbero asserito essere intrusi gli escursionisti, e che dovrebbero camminare altrove.
Una convivenza difficile, e non si capisce perché i pastori debbano far pascolare gli armenti proprio a ridosso della strada bianca che costituisce uno dei cammini più importanti d’Europa. E per carità non ci sarebbe niente di male, se avessero Il buon senso di mettere la museruola ai loro animali oppure condurli al guinzaglio, almeno nei pressi della strada.
Strada che non è transitata solo da pellegrini del cammino, ma anche escursionisti in bicicletta o con il proprio cane, che subiscono regolarmente aggressioni.
Ma evidentemente il comune di Jenne ritiene prioritario togliere la possibilità di visitare le sorgenti e una meravigliosa grotta naturale, quando comunque vi sono forse dei pericoli più prossimi.
Ci chiediamo quindi, ai Pellegrini e agli escursionisti che percorrono il cammino, cosa resti da vedere, con la grotta e le sorgenti chiuse. Forse nemmeno converrebbe neanche più percorrere quel tratto con il rischio di finire sbranati.
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