Ieri sulle pagine dei giornali è rimbalzata la notizia di una Superlega al posto della Champions League.
Un progetto che vede partecipare diversi club. Juventus, Inter e Milan, oltre a Manchester United, Liverpool, Manchester City, Arsenal, Chelsea, Tottenham, Barcellona, Real Madrid, Atletico Madrid.
Un colpo di mano che spazza via la Uefa?
La Uefa, appresa la notizia ha risposto con un secco comunicato informando che ciò accadrà faranno del tutto per fermarla.
“Come già annunciato dalla Fifa e dalle 6 confederazioni, i club coinvolti verranno esclusi da ogni altra competizione a livello nazionale, europeo o mondiale e ai loro giocatori potrebbe negare l’opportunità di rappresentare la propria Nazionale”.
La TV
Dazn, ha precisato con una nota di non essere coinvolta nel progetto, smentendo così la partecipazione all’iniziativa da parte del numero uno di Dazn, Len Blavatnik.
Il parere della politica
Enrico Letta, il leader del Pd ha dichiarato in un post su Twitter: “L’idea di una SuperLega per i più ricchi club europei di calcio? Sbagliata e decisamente intempestiva. In Europa il modello NBA non può funzionare. Nel calcio e nello sport la forza sta nella diffusione, non nella concentrazione. E nelle belle storie tipo Atalanta, Ajax, Leicester”.
Il leader della Lega Matteo Salvini ha espresso un parere critico sull’iniziativa, ha detto: “Il denaro non è tutto, il calcio e lo sport sono di tutti”. Aggiungendo poi: “Da tifoso milanista, dovrei essere contento che la mia squadra possa partecipare ad una Superlega europea, incassando un sacco di soldi, a prescindere da merito, impegno e risultati. Ma, da sportivo e da italiano, dico che il denaro non è tutto, e i milioni non sono sufficienti per azzerare simboli, storia, merito, cuore e passione”.
Salvini ha proseguito dicendo che il calcio e lo sport sono di tutti e non appartengono a pochi privilegiati. “mi piacciono le vittorie conquistate con il sudore sul campo, non quelle comprate coi milioni in Borsa”.
Salvini ha inoltre posto l’accento sulle cose da cambiare, sulle riforme, sugli stipendi esagerati, definendo tutto questo “regole fuori dai tempi”. Ma precisando che non è questa la maniera per farlo e che lo sport non deve essere solo “un affare”. In chiusura ha criticato l’iniziativa definendola per pochi privilegiati, che così facendo lasciano solo le briciole agli altri.
La Uefa li caccia
In data odierna si apprende dalla stampa che tra i 12 fondatori della Superlega ci sono Juve, Milan e Inter e che, la Uefa minaccia l’esclusione delle squadre dai campionati nazionali.
La Superlega potrebbe partire già dal 2022 o addirittura nella prossima stagione.
Un progetto che ha un peso di 3,5 miliardi per l’iscrizione. Saranno 20 le squadre coinvolte e si prevedono fatturati da 10 miliardi.
La Uefa ribadisce sanzioni durissime e l’esclusione dai campionati nazionali dei club iscritti alla Superlega.
Ma la Superlega è ormai realtà
In una nota delle società fondatrici si legge: “Dodici prestigiosi club europei hanno annunciato oggi congiuntamente un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dai club fondatori. Milan, Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcellona, Inter, Juventus, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham hanno aderito in qualità di club fondatori. E’ previsto che altri 3 club aderiranno come club fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare non appena possibile”.
Un progetto che cambierà la posizione del calcio europeo e il valore delle competizioni, a cominciare proprio dalla Champions League.
Florentino Perez è il presidente della Superlega. I due vicepresidenti sono: il presidente della Juventus, Andrea Agnelli e il copresidente del Manchester United, Joel Glazer, .
La Juve punta i piedi
Dalla Juventus arriva il comunicato dove si rende noto che “I club fondatori continueranno a partecipare alle rispettive competizioni nazionali e, fino all’avvio effettivo della Super League, Juventus ritiene di partecipare alle competizioni europee alle quali ha titolo di accedere”.
Il valore della Superlega
La nota congiunta emessa dai club, descrive ampiamente i punti salienti del progetto. Nella nota è scritto: “La Super League sarà organizzata e gestita da un’apposita società partecipata da ciascun club in egual misura. L’accordo prevede, pertanto, l’impegno di ciascun club a sottoscrivere una quota del capitale sociale della società, con un investimento iniziale di Euro 2 milioni incrementabili, ove necessario, fino a ulteriori euro 8 milioni”.
La nota comune dei club prosegue poi spiegando: “All’avvio effettivo della Super League ed a seguito della commercializzazione dei diritti audiovisivi relativi alla competizione, è previsto che i club fondatori ricevano un contributo di importo netto indicativamente pari a euro 3,5 miliardi, che verrà erogato in un’unica soluzione. Questa somma sarà ripartita tra i club fondatori, secondo percentuali da definire in base al numero definitivo di club fondatori. Gli importi indicati sarnno resi disponibili attraverso adeguati strumenti di finanziamento sottoscritti da primarie istituzioni finanziarie internazionali”.
Florentino Perez
Il presidente della Superlega ha dichiarato: “Aiuteremo il calcio a ogni livello e gli daremo la giusta collocazione nel mondo. Il calcio è l’unico sport globale nel mondo con più di 4 miliardi di tifosi e la nostra responsabilità, come grandi club, è soddisfare i loro desideri”.
Andrea Agnelli
Il vicepresidente in Superlega Andrea Agnelli ha inoltre precisato: “I nostri 12 club fondatori rappresentano miliardi di tifosi nel mondo e il 99% dei trofei europei. In questo momento critico ci siamo riuniti per consentire la trasformazione della competizione europea, mettendo il gioco che amiamo su un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine.
Agnelli ha spiegato che tutto ciò è stato possibile grazie ad un “meccanismo di solidarietà fortemente aumentato, garantendo a tifosi e appassionati un programma di partite che sappia alimentare il loro desiderio di calcio e, al contempo, fornisca un esempio positivo e coinvolgente”.
Come funzionerà la Superlega
Si tratta di una competizione europea a 20 squadre. I club fondatori saranno 15 e altri 5 saranno qualificati ogni anno.
Due gironi da 10 squadre che giocheranno in casa e in trasferta.
Le prime 3 squadre di ogni girone passeranno ai quarti di finale. La quarta e quinta classificata dei 2 gruppi, si batteranno per gli ultimi 2 posti per la fase a eliminazione diretta. Poi i quarti di finale e le semifinali, fino alla finale che le squadre giocheranno in campo neutro in un’unica partita.
I club aderenti riceveranno 3,5 miliardi di euro per i piani di investimento.
Il marchio
Il marchio Superlega europea (Esl) è registrato all’ufficio marchi spagnolo dal 10 gennaio 2021.
La richiesta sarebbe arrivata da Miguel Ángel Galán Castellanos. Evidentemente lo stesso Castellanos che è l’attuale presidente del Centro Nacional de Entrenadores de Fútbol (Cenafe), la scuola nazionale allenatori.