Da una analisi della Coldiretti emerge che dall’inizio del 2022 i roghi che sono scoppiati nel nord Italia si sono più che quadruplicati rispetto allo stesso periodo dell’anno 2021 a causa dei cambiamenti climatici e dall’assenza di precipitazioni che ha inaridito i terreni boschivi.
Nel passato i boschi erano una fonte di energia per cucinare e per il riscaldamento domestico, oggi sostituiti dai combustibili fossili, di ben più facile gestione.
Da queste colonne si lancia un appello affinché i volontari delle Associazioni ambientalistiche si attivino sin da subito in un’opera di prevenzione segnalando alle Autorità competenti le zone più a rischio incendi.
Oltretutto questa prevenzione significherebbe la salvaguardia del patrimonio boschivo, così necessario all’ambiente.
Sulle alture che circondano il territorio di Piglio ci sono alberi abbattuti dal vento, rami, foglie abbondanti sul terreno che possono offrire facile esca, d’estate, allo sviluppo d’incendi dannosissimi non solo per l’uomo ma per tutto il sistema ecologico forestale.
Infatti negli ultimi anni la coscienza civica ha approfondito sempre di più, ma non sempre meglio, i problemi relativi alla tutela ambientale e, più precisamente, alla salvaguardia di ogni forma di equilibrio ecologico.
Ovunque si notano terreni abbondanti con tanto di sterpaglia a confine delle abitazioni.
A questo stato di cose le Amministrazioni, gli Enti preposti hanno cercato di ovviare sfornando nei periodi estivi una serie di divieti, ordinanze, slogans, tra cui il divieto di accendere fuochi.
Viene da chiedersi se un simile provvedimento aiuti davvero la buona causa dell’ecologia. Così come si configura, la situazione di tali terreni non potrà che presentarsi come il migliore rifugio per rettili di ogni tipo, senza parlare delle centuplicate possibilità di incendio (con cicche, fiammiferi ed autocombustioni).
I ritmi della manutenzione non dovrebbero essere scanditi da periodiche ordinanze perchè, la manutenzione è affare di ogni giorno e va espletata in stagioni previlegiate specialmente in questo periodo invernale.
E’ arrivato il momento che gli Enti preposti attivino un buon sistema di prevenzione, onde evitare danni ecologici.
E che dire di una Cooperativa di Servizi?
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Giorgio Alessandro Pacetti