Il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire ha spiegato che il blocco Nato “provocherà il collasso dell’economia russa”. Le sanzioni, ha aggiunto, “porteranno sofferenza anche ai comuni cittadini russi”.
Le Maire spiega che “l’equilibrio del potere economico e finanziario, è totalmente a favore dell’Unione Europea”. Per cui, l’attuale contesto di guerra potrebbe causare “leggero” aumento dell’inflazione, ha aggiunto.
Poi il ministro, in merito ai colossi francesi TotalEnergies ed Engie in Russia, afferma: ora è un “problema di principio lavorare” con qualsiasi personalità vicina al potere russo. Per quello che riguarda TotalEnergies, Le Maire ha assicurato che le “decisioni” saranno prese “nei prossimi giorni” con il gruppo.
Intanto arriva la nota di altre major petrolifere, come ad esempio, BP e la britannica Shell, che annunciano il ritiro dei loro progetti in Russia e la cessione delle azioni delle società russe.
In tutto questo, a conferma del quadro anticipato dal ministro francese dell’Economia, la Borsa di Mosca rimane chiusa anche oggi (per il secondo giorno consecutivo). Sarà annunciata domani entro le 9,00 (ora di Mosca) l’eventuale apertura delle contrattazioni o la prosecuzione della chiusura del Mercato.
La stretta dell’Occidente appare quindi produrre gli effetti sperati ed il danno economico per la Russia è in crescendo. I settori delle attività umane ed economica che si allineano al regime sanzionatorio crescono di ora in ora. Questo probabilmente porterà alla costrizione di un’involuzione degli obiettivi di Putin, ma potrebbe anche evolversi nella reazione spropositata che tutti temono.